Biblioteca Universitaria Alessandrina

La Storia

La Biblioteca Universitaria Alessandrina fu fondata nel 1667, su progetto e per volontà di Papa Alessandro VII, Fabio Chigi, come biblioteca dello Studium Urbis. Il nucleo storico delle raccolte della biblioteca è costituito dai duplicati della biblioteca Chigiana (1644), dai 423 duplicati della biblioteca Vaticana e da una parte della preziosa biblioteca dei duchi di Urbino (1666). Al cosiddetto “Fondo antico” si uniscono, a partire dal 1815, gli esemplari delle opere stampate nello Stato Pontificio e, dal 1870, gli esemplari di quelle stampate da tipografie della provincia di Roma. Attualmente, in base a quanto previsto dalla L.106/2004, la Regione Lazio ha individuato la Biblioteca Universitaria Alessandrina come istituto per il deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all’uso pubblico, pubblicati da editori della Provincia di Roma.

Nel 1935, con il trasferimento dall’antico Palazzo della Sapienza di Corso Rinascimento alla nuova sede dall’interno della Città Universitaria, vengono depositate nell’Alessandrina le preesistenti biblioteche delle Facoltà di Lettere, Giurisprudenza e Scienze politiche. Successivamente, importanti donazioni (Fondo Vittorio Rossi, Fondo Schupfer, Fondo Chiovenda…) sottolineano l’esistenza di un rapporto vitale fra l’istituzione e la cultura accademica. L’Alessandrina può oggi definirsi importante biblioteca di cultura generale con prestigiose collezioni storiche, prevalente specializzazione umanistica ed interessanti e pressoché esaustive testimonianze sull’editoria e tipografia romana otto-novecentesca.

La Biblioteca Universitaria Alessandrina  è una biblioteca pubblica statale che dipende, dal 1975,   dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo

Per maggiori informazioni si veda la bibliografia alla pagina Pubblicazioni